Fiumalbo (MO) – Caccia al Cinghiale in Girata con il cane Limiere

E’ nella caccia al cinghiale di oggi che andiamo ad approfondire la tecnica della “Girata” assieme all’ausilio del cane “Limiere”.
Il Limiere non è una razza, ma è il tipo di addestramento e di qualifica che ottiene un cane per un determinato tipo di servizio: il tracciamento degli animali.

Abbiamo inoltre l’occasione di incontrare una coppia di cacciatori e ciò ci permette di esplorare più da vicino il punto di vista della donna riguardo la caccia.

Infine è con il rappresentante del tavolo di Associazioni Venatorie dell’Emilia Romagna, il Presidente della Confagricoltura dell’Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani che parliamo di cinghiale: è più un danno o una risorsa?

Fiumalbo (MO) – Il Parmigiano Reggiano e il Mirtillo del Benessere

Il prodotto d’eccellenza italiano, viene prodotto proprio qui, stiamo parlando del Parmigiano Reggiano.
Maurizio, socio della cooperativa, ci accompagna con la sua guida verso le principali fasi di produzione del formaggio unico al mondo.

Non solo il formaggio però è il punto forte di Fiumalbo, l’altro prodotto tipico è il mirtillo selvatico che cresce nei boschi e ce ne parla Chiara de “La Sorgente del Benessere”.
Le caratteristiche particolari di questo mirtillo sono:
– il gusto eccezionale;
– le applicazioni in campo estetico e circolatorio per gli arti inferiori.

Fiumalbo (MO) – Terra di origine Celtica

Il monte Cimone e i due torrenti che si congiungono nella parte più a valle del paese, fungono da guardiani della cittadina di Fiumalbo, un ambiente amichevole e pacifico.
L’ambiente medievale e rinascimentale viene richiamato da numerosi fattori: la fitta rete di stradine, le antiche costruzioni (come l’oratorio di San Rocco, la Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo e le chiese dell’Immacolata Concezione e di Santa Caterina)
La città però non ha origini medievali, ma celtiche, e grazie alle capanne visibili sopra le alture del paese è possibile vederne le prove.

Chiusdino (SI) – Ricette: Cosciotto di Cinghiale e Capriolo

A mostrarvi i prodotti tipici di Chiusdino ci pensa Michela da Frassini, Pro Loco di Chiusdino.

Azienda Agricola di Petricci Mario:
– Castagne e Farina di Castagne.
Azienda Agricola La Chiusa:
– Vin Santo;
– Olio.
Caseificio della Val di Merse:
– Formaggi: Ricotta, Raviggiolo e Caprino.
Salumificio Artigianale Mugnaioli:
– Prosciutto San Galgano.
Azienda Agricola Montesiepi:
– Sangiovese in Purezza;
– Miele Millefiori.
Panificio Ragghianti:
– Cantucci
– Panforte

Ricette:
– Prosciutto di Capriolo
– Brasato di Cosciotto di Cinghiale arrotolato accompagnato con salsa e cipolline

Chiusdino (SI) – La Caccia con l’Arco

 

L’arco e la caccia, due mondi che non appartengono soltanto all’antichità, tutt’oggi se ne fa uso.
E’ così che abbiamo l’occasione di parlare e di seguire, nella loro attività, gli arcieri di Chiusdino.
La spinta iniziale per iniziare la caccia si ha con l’incontro, tra gli amici, nel bar di conoscenza per scaldarsi bevendo un caffè. Dopodichè ci si disperde per occupare le zone interessate.
Gli appostamenti vengono effettuati soprattutto sugli alberi, in maniera silenziosa, in modo da permettere all’animale di avvicinarsi il più possibile (minimo 20m e massimo 30m).

L’arma utilizzata nello specifico è un Arco Tecnologico Compound che presenta delle carrucole che aiutano a diminuire lo sforzo di massima trazione e dunque a rimanere in trazione per qualche secondo se non addirittura un minuto.

Fondamentali inoltre le presenze di:
– Gian Luca Dall’Olio, Presidente della Federcaccia, che ci propone la sua visione della caccia attuale;
– Emilio Petricci, Presidente del Gruppo Arcieri URCA, che invece ci racconta la storia con la quale l’arco è entrato a far parte della caccia attuale nella zona di Siena.

Chiusdino (SI) – La Spada di Galgano nella Roccia

 

Un passo indietro nel tempo ci viene reso possibile grazie al Presidente dell’Unione dei Comuni Val di Merse, Luciana Bartaletti, che apre questa puntata presentandoci l’abbazia di San Galgano (costruita nel 1200), sede del culto galganiano.
Successivamente, grazie al Parroco Don Vito Nicola, abbiamo potuto approfondire ulteriormente la storia: tutto iniziò da Galgano che, deluso dagli avvenimenti di quel periodo, decise di dedicare il resto della sua vita a mettere in pratica il Vangelo di Cristo.
Gesto significativo fu quello di impiantare la propria spada nella roccia per dimostrare il suo cambiamento radicale, ciò avvenne sulla collina di Montesiepi.