Rifiuti

Praticando l’esercizio venatorio può capitare di imbattersi in un deposito incontrollato di rifiuti, in una discarica abusiva, o di assistere ad un abbandono di rifiuti “in diretta”.
Lasciando la distinzione giuridica delle diverse condotte sopra esposte agli addetti ai lavori, ciò che ci interesserà come cacciatori sarà di cercare di risanare l’ambiente evitando un ulteriore peggioramento della situazione.
Cosa fare?
Visto che per legge “i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua” sono rifiuti urbani e che il compito della loro rimozione spetta alle amministrazioni comunali, innanzitutto segnalare alle competenti autorità territoriali (Comune – ASUR) quello che abbiamo rinvenuto, possibilmente per iscritto (carta canta … !!!) e corredato da una o più foto (oggi tutti i cellulari o quasi sono dotati di fotocamera digitale), sollecitando i dovuti interventi finalizzati alla rimozione dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi.
Nel fare ciò potremmo anche avvalerci del supporto della nostra associazione di appartenenza: oggi molti cacciatori sono in possesso di decreto di guardia giurata volontaria ecologica e quindi sapranno ben instradarci su come procedere.
Quindi, trascorso un certo periodo di tempo, potremo ritornare sugli stessi luoghi per verificare se è stato fatto quanto si doveva ovvero se i rifiuti sono ancora li o peggio se sono addirittura aumentati: esiste nella realtà uno strano meccanismo di “emulazione” per cui se qualcuno intende disfarsi in maniera irregolare di qualcosa, spesso lo deposita in luoghi già degradati.
Nel caso di persistenza del fenomeno potremo allora allertare anche gli organi istituzionali di controllo (Provincia – Corpo Forestale dello Stato, …) affinché si occupino della questione con l’autorità che li investe.
Potremmo infine anche chiedere di essere informati sull’esito della segnalazione.

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